UNA STORIA UNICA
Da Santiago matamoros a Cristoforo Colombo
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Il Centro Culturale Amici del Timone di Staggia Senese ha avuto il piacere di ospitare per la sesta volta Angela Pellicciari, storica e scrittrice di successo. La professoressa contribuito in modo significativo alla revisione del cosiddetto Risorgimento con libri ricchi di documentazione ed ha recentemente pubblicato una serie di brevi video divulgativi su YouTube sulla storia e l'attualità. Conduce su Radio Maria la trasmissione "La vera storia della Chiesa". Nella conferenza a Staggia del 5 novembre 2021 ha presentato il suo ultimo libro dal titolo "Una storia unica. Da Saragozza a Guadalupe". I temi forti della serata sono stati la reconquista spagnola e la scoperta dell'America. La professoressa ha narrato come il popolo cattolico spagnolo sia riuscito a liberarsi dal dominio musulmano, durato in totale 781 anni, fondamentalmente grazie ad una grande fede, la devozione alla Santa Vergine e all'apostolo San Giacomo (Santiago) e anche alla volontà di Ferdinando e Isabella, i cosiddetti "Re Cattolici". Furono loro nel 1492 ad espellere dalla penisola iberica l'ultimo dei governanti musulmani unendo gran parte della Spagna odierna sotto il loro potere. Qualche mese dopo finanziarono Cristoforo Colombo che aprì la via all'evangelizzazione dell'America. Non fu il caso a permettere la scoperta del continente americano, ma un forte spirito missionario e la fede di Cristoforo Colombo. Cristoforo (Christo fèrens = che porta a Cristo) Colombo (la colomba è simbolo dello Spirito Santo) compì l'impresa con tre caravelle (tre è il numero della Trinità) con la croce nelle vele, di cui la principale si chiamava Santa Maria e con i soldi guadagnati voleva finanziare una crociata per la liberazione del Santo Sepolcro. La storia spagnola fu appunto una storia unica nel suo genere, come si legge nel titolo del libro della professoressa, perché nessun altro popolo è riuscito a liberarsi dalla dominazione musulmana. Basti guardare ai paesi mediorientali e a quelli africani. Soltanto la fede, sospinta dallo Spirito Santo ha permesso a dei monaci di guidare i contadini soldati che, sfidando il clima di terrore con il quale i musulmani regnavano, hanno pian piano riconquistato pezzo a pezzo, fortificando i nuovi villaggi riconquistati, ed erigendo una chiesa al centro di esso. È per questo che in quella parte della Spagna c'è una chiesa in ogni angolo.
Isabella con grande dedizione riforma la Chiesa, ancor prima del Concilio di Trento, a cominciare dagli ordini religiosi e prodigandosi per la scelta di vescovi santi a discapito di coloro che venivano scelti soltanto per i soldi o il potere. Limita enormemente il potere dei nobili a favore del ceto medio, affinché venissero nutrite le Università. Finanzia e appoggia Colombo nel suo viaggio che egli svolge insieme a Cortez, ottenendo l'autorizzazione dal Papa Alessandro III Borgia, un papa conosciuto per il suo stile di vita libertino e quindi i suoi peccati personali, comunque precedenti all'elezione al soglio pontificio, ma che da Papa seppe governare ottimamente la Chiesa. Quando Colombo e Cortez arrivano nelle Americhe, quello che vi trovano è sconcertante: la società atzeca è totalmente fondata sui sacrifici umani e sul cannibalismo. Ogni giorno, su delle alte piramidi a gradoni, sulle cui sommità erano posti degli altari, migliaia di uomini, a volte anche bambini, venivano sacrificati. Con un particolare pugnale veniva spaccato lo sterno e il cuore palpitante offerto al dio del sole, che si pensava non avrebbe illuminato più senza questa offerta giornaliera. Spesso i "sacerdoti" ne bevevano il sangue e indossavano le pelli di alcuni che venivano scuoiati. Così si presentava la situazione agli spagnoli appena arrivati, come testimoniano alcuni scritti di soltanto pochi anni più tardi giunti fino a noi. Grazie a questa completa documentazione Mel Gibson ha diretto da regista l'ottimo film Apocalypto che narra queste vicende e nel quale gli attori recitano in lingua originale riproducendo la situazione dei popoli precolombiani. I popoli indios vivevano schiavi degli atzechi ed erano i prescelti per questi sacrifici. Per questo quando Cortez spiega loro che Dio si era sacrificato per loro una volta per tutte, non loro dovevano morire per lui e distruggendo tutte le effigi degli idoli essi si accorgono che nessuna ritorsione avviene da parte loro, come invece credevano. Allora gli indios accolgono con entusiasmo gli spagnoli e la loro religione cattolica. Inoltre Isabella, che nel suo regno aveva proibito la schiavitù perché profondamente contraria ai principi cristiani, la proibisce anche nei confronti degli indios considerandoli fratelli. Diffonde il più possibile fra di loro l'idea di proprietà privata, affinché ognuno di essi abbia un campo di sua proprietà e incoraggia i matrimoni fra spagnoli e indios, affinché la cultura cattolica rinnovi quella popolazione e li faccia vivere, usando le parole della stessa regina, come "uomini e donne che usano la ragione". Ovviamente il miracolo della Madonna di Guadalupe ha enormemente contribuito alla conversione delle popolazioni americane, apparendo ad un indio messicano. È una storia unica, spiega ancora la Pellicciari, anche quella dell'America del Sud, un continente enorme in cui in massa si sono convertiti al cattolicesimo, accogliendo una predicazione che li liberava dalla loro precedente schiavitù. Dispiace che invece ci sia sempre stata raccontata una storia di soprusi, di schiavitù e di sterminio quando si parla di Cortez e degli spagnoli, imputando a loro ciò che invece è stato attuato dai Calvinisti protestanti in America del Nord. Loro ritenendo di essere gli unici eletti hanno sterminato gli indios dell'America del Nord e i pochi rimasti sono rinchiusi nelle riserve. Invece in Messico si può notare il clamoroso fenomeno del meticciato: le popolazioni di oggi sono derivate dall'incrocio degli spagnoli con le locali popolazioni. Al termine un lungo applauso ha confermato che la professoressa Pellicciari ha saputo conquistare i cuori dei presenti facendo amare la storia perché raccontata con passione e soprattutto collegando tra loro i fatti storici facendo apparire il senso della storia.
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