LA CORTE SUPREMA USA HA DATO UNA SVOLTA ALLA LOTTA PER L'ABOLIZIONE DELL'ABORTO
Una sentenza epocale grazie alla quale si prevedono 60.000 morti in meno all'anno
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Venerdì 18 novembre il Centro Culturale Amici del Timone di Staggia Senese ha ospitato per la quinta volta il Prof. Tommaso Scandroglio. È stato docente di etica e bioetica presso l'Università Europea di Roma. Ha scritto diversi libri sulla legge naturale, sulla morale e sulla bioetica. Collabora con alcune testate scientifiche e divulgative, tra cui La Nuova Bussola Quotidiana. Ha scritto per l'inserto settimanale di bioetica "È Vita" di Avvenire. L'argomento della serata era la recente sentenza americana Dobbs contro Jackson che ha completamente ribaltato la sentenza del 1973 Roe contro Wade. In pratica i giudici hanno dichiarato che non esiste nessun diritto all'aborto sancito dalla Costituzione e che quindi ogni Stato ha la facoltà di decidere autonomamente se vietare l'aborto. In questo modo in ben 30 Stati americani l'aborto è diventato illegale. Una sentenza epocale grazie alla quale si prevedono 60.000 morti in meno all'anno ma che ha provocato la reazione rabbiosa e smodata dei pro-aborto. Sedi dei centri pro-vita date alle fiamme, chiese vandalizzate, manifestazioni di fronte alle abitazioni dei giudici pro-life che hanno votato a favore di questa sentenza con minacce di morte a loro e ai loro cari. Questo ribaltamento infatti è stato possibile grazie alla sostituzione di tre giudici della corte costituzionale effettuata dall'ex presidente Trump, il quale voleva rendere possibile l'abolizione dell'aborto e realizzare così una parte importante del suo programma elettorale. Certo a livello morale la sentenza è ingiusta, ha spiegato Scandroglio perché lasciare la libera scelta se vietare o no l'aborto sarebbe come lasciare la libera scelta se vietare o no l'omicidio, tuttavia il risultato ottenuto grazie a questa sentenza è stato grandioso. Del resto, i giudici sapevano che molti Stati americani sono al loro interno profondamente pro-life e quindi sapevano che il solo scardinare il cosiddetto "diritto all'aborto delle donne" avrebbe di fatto favorito il diritto a nascere dei bambini. Gli scontri che hanno coinvolto gli Usa da giugno di quest'anno, mese in cui la sentenza è stata approvata, sono paragonabili ad una vera e propria guerra civile, con manifestazioni e violenze perpetrate in strada e nei luoghi pubblici, ma nonostante questo l'FBI non è intervenuto che un mese e mezzo dopo l'inizio delle rivolte.
Il 23 settembre invece l'FBI non si è fatta attendere e si è precipitata alle 7.00 del mattino nell'abitazione dell'attivista pro-life Mark Houck per arrestarlo con una ventina di agenti di fronte ai suoi sette figli e alla moglie, come fosse un terrorista. La sua colpa è di aver pregato di fronte alle cliniche abortive, con l'intento di far desistere le donne a praticare l'aborto. Mark rischia fino ad 11 anni di carcere e 350.000 dollari per questo. Sembra allora che il presidente americano Biden utilizzi l'FBI a fini politici e non per il mantenimento dell'ordine pubblico. Lo stesso Biden ha recentemente utilizzato la parola di Dio a sproposito, affermando che togliere il diritto all'aborto lede la dignità della donna che in quanto essere umano è creata ad immagine e somiglianza di Dio. È sorprendente che Biden non dimostri lo stesso zelo cattolico per condannare gli atti sacrileghi delle Femen che entrando nude in Chiesa hanno mimato l'aborto della Madre di Dio, profanando così il suo Santissimo nome e quello di Gesù oltre che il luogo santo. La conferenza è terminata con l'augurio che anche in Italia il movimento pro-life diventi capace di influenzare positivamente le forze politiche perché trovino il coraggio di cambiare rotta, andando contro corrente e fermare il silente genocidio dei bimbi nei grembi delle loro madri. Un lungo applauso ha testimoniato il ringraziamento al Prof Scandroglio che con la sua consueta chiarezza ha informato l'uditorio di un evento di rilevanza epocale, che potrebbe dare il la ad altri Stati ma, forse proprio per questo, ignorato dai media mainstream di tutto il mondo.
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