SATANA, L'AVVERSARIO
È un errore sopravvalutarlo, ma anche sminuirlo
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Circa duecento persone erano presenti alla conferenza del 23 febbraio 2007 organizzata dagli "Amici del Timone" di Staggia Senese, segno che l'argomento trattato, il satanismo, interessa molto più di quanto si creda. Relatore della serata, l'ottimo don Claudio Crescimanno che scrive da anni sul Timone ed è uno dei massimi esperti in materia, grazie anche all'esperienza accumulata in otto anni vissuti al fianco di un vescovo esorcista. Don Claudio ha esordito dicendo che in una realtà come quella che stiamo vivendo è importante parlare del Demonio perché è evidente che il non parlarne a sufficienza va purtroppo a scapito anche di un modo giusto di parlare di Dio.
Ci sono attualmente due atteggiamenti, entrambi sbagliati, che vanno per la maggiore riguardo al Diavolo, alla sua esistenza e alla sua azione, uno che li sopravaluta e l'altro che li sminuisce. Riguardo al primo, esso prende origine da una nota eresia che ha imperversato fin dall'antichità e che, dietro vari travestimenti, è giunta fino ai giorni nostri e rivive oggi nel clima "new age": il manicheismo. L'idea portante di questa corrente è che esistono due co-principi della realtà, due divinità, il Dio del bene e il Dio del male. Di fatto ciò significa fare del Demonio un Dio, anche se di serie B. Nei nostri ambienti imperversano gruppi di "pensatori" che parlano talmente del Demonio che ne fanno un protagonista, ma la sua entità e il suo potere non vanno sopravalutati: non esiste un Dio del male che guarda alla pari l'unico vero Dio, quello del bene. Il secondo atteggiamento è più grave e, purtroppo, più diffuso. L'errore sta nel fare il Demonio tanto piccolo da farlo scomparire. Quante volte si sente dire: "il Diavolo non esiste"! Questa negazione si può "travestire" in modi assai diversi. Ad esempio, alcuni teologi (che si spacciano per cattolici) sostengono che il Demonio è solo un simbolo (del male), senza una consistenza personale. Altri, invece, dicono che egli non ha nessun impatto sulla società, che "c'è ma è come se non ci fosse": allora perché preoccuparsene? Non è esatta né l'una né l'altra teoria: il Demonio c'è ed è nella misura in cui Dio l'ha messo. Allora è giusto chiederci come l'uomo si rapporta al Demonio, alla sua presenza e alla sua azione. A tal proposito, le reazioni possibili sono due: o si considera il Demonio un amico, sfociando nel satanismo vero e proprio; o lo si considera un nemico di Dio e quindi anche nostro e si lotta contro di lui schierandoci dalla parte della Chiesa.
La parola Satana significa letteralmente "avversario" (di Dio). L'adorazione, il culto, l'amicizia verso il Demonio sono cresciuti mano a mano che è andata morendo la società cristiana medievale. Nel pensare comune, si raffigura sempre il Medioevo cristiano intriso di superstizioni, spiritismo, magia, riti satanici, stregonerie. In realtà, tutte queste cose cominciano proprio con il tramonto di questo periodo, alla corte di Re Luigi XIV, il primo dei sovrani "illuminati", il primo, cioè, di quel periodo spacciato dai grandi pensatori dell'epoca come l'Età della Luce che viene a diramare le tenebre del buio superstizioso Medioevo cristiano. Ma gli stessi signori che di giorno facevano grandi proclami sul valore della ragione, di notte si ritrovavano negli antri delle veggenti a far ballare i tavolini e ad invocare gli spiriti. Da allora è maturato un movimento sotterraneo ma inarrestabile e soprattutto nel dopoguerra se ne sono raccolti i frutti maturi. Si possono individuare quattro correnti principali.
1) Satanismo razionalista Culto "esploso" negli anni 60, che venera Satana come simbolo e archetipo della libertà assoluta, della trasgressione, del rifiuto della morale religiosa e delle convenzioni sociali, dell'esaltazione del piacere e dell'indipendenza della creatura da qualunque "Dio". Non si pronuncia chiaramente, ma guarda con scetticismo le verità religiose soprannaturali insegnate dalla Bibbia e quindi anche la stessa esistenza del Demonio come essere reale e personale. Le cerimonie di culto che celebra e in particolare la messa nera sono quindi principalmente un modo per manifestare il proprio disprezzo per la religione e tutti i valori a essa collegati e una forma per liberarsi dalle tradizioni e dai vincoli morali ereditati.
2) Satanismo occultista Culto che accetta le verità religiose insegnate dalla Bibbia e crede all'esistenza di Dio e delle sue creature spirituali, gli angeli buoni a lui fedeli e gli angeli ribelli suoi nemici alla cui testa c'è Lucifero; crede dunque all'esistenza di Satana quale essere reale e personale e decide di schierarsi dalla sua parte contro Dio. I satanisti occultisti adorano e rendono culto a Satana per manifestargli la propria devozione, mostrando di essere votati alla sua causa, cioè guadagnare quanti più uomini possibile alla stessa "fede" e ottenere i suoi favori: denaro, successo, piacere, potere. Credono che dopo questa vita ci sia un'altra vita, immortale, e vogliono trascorrerla nel regno di Satana: l'inferno.
3) Satanismo "acido" o selvaggio Forma costituita da una variegata e imprecisata moltitudine di piccoli gruppi d'adolescenti e giovani, che sintetizzano nel satanismo quattro elementi diversi: a) il mito della trasgressione ad ogni costo come affermazione di libertà e indipendenza da tutto e da tutti; in particolare il godimento dei piaceri, specialmente sessuali, anche in forme perverse, senza limiti e senza scrupoli; b) l'abbondante uso di sostanze stupefacenti che creano un'alterazione della realtà e un senso d'onnipotenza in piena sintonia con le loro aspirazioni; c) l'attuazione reale dei riti visti nei film e nei fumetti a soggetto satanico, con tutte le esagerazioni tipiche di questo genere di prodotti; d) l'effetto allucinogeno derivante da un certo tipo di musica rock. Presso questi gruppi, i rituali sono particolarmente violenti e più che la messa nera si preferisce la profanazione di statue, suppellettili sacre, cimiteri, chiese abbandonate; si praticano con una certa frequenza sacrifici animali e in casi estremi anche umani; anche i riti a base sessuale si svolgono in modo più violento sino ad arrivare alla violenza carnale, specialmente a danno di nuovi adepti di entrambi i sessi durante le cerimonie d'iniziazione.
4) Luciferismo Forma particolare di satanismo, diversa nel contenuto, poiché mentre nelle forme precedenti Satana è identificazione, personale o simbolica, del male ed è scelto e venerato proprio come Principe del Male, nel luciferismo, invece, lo si venera come figura positiva. La dottrina luciferiana riconosce in Dio il creatore del mondo, ma attribuisce a lui anche le imperfezioni e i limiti delle creature e dunque considera giustificata, anzi doverosa, la rivolta di Satana che guida gli uomini contro il Dio responsabile delle imperfezioni.
A queste quattro generali divisioni, se ne possono aggiungere molte altre. Il satanismo non è infatti una realtà caratterizzata da unità. Non c'è una "Chiesa di Satana" universale che regola le attività. È evidente che ci troviamo di fronte a qualcosa di segreto, clandestino, che non può essere generalizzato appunto perché caratterizzato da sporadicità. Ogni gruppo è slegato dagli altri, anche se spesso si sono notati tentativi di unificazione, anche ad opera del pluri-omicida Charles Manson.
Il fenomeno del satanismo non va sottovalutato perché la capacità del mondo dell'occultismo di impressionare e di coinvolgere psicologicamente ed emotivamente i giovani è molto forte, molto più di quanto non appaia ai ragazzi stessi. Gli pseudovalori di questa contro-cultura hanno una presa che va aldilà del raggio d'azione delle pratiche dirette del satanismo stesso, la mentalità che questo ambiente insinua riesce a raggiungere molti più ragazzi di quanti non sono effettivamente coinvolti nelle pratiche dei gruppi attivi.
Di fronte a tanto male, l'unico caposaldo resta la Chiesa. Tutti (e soltanto) i sacerdoti cattolici sono esorcisti. Il Signore Gesù è venuto a cacciare i demoni che tenevano incatenati gli uomini con il peccato e la paura della morte. Egli ci ha liberato dai peccati con la morte in croce e dalla paura della morte con la resurrezione. Nel celebrare la S. Messa, il sacerdote compie il più grande atto esorcista e chi vi partecipa respinge Satana e le sue azioni. C'è grande bisogno dell'attività esorcistica perché il Demonio tormenta chi lo considera un nemico almeno in tre modi possibili: 1) con INFESTAZIONI, rendendosi cioè presente nei luoghi; 2) con OSSESSIONI, disturbando le persone nelle cose buone che fanno; 3) con POSSESSIONI, "giocando" con il corpo e la voce di un poveretto che perde completamente il controllo di se stesso.
Perché avvengono queste cose? Per almeno tre motivi: 1) per PERMISSIONE DIVINA: il Signore talora permette cose a noi incomprensibili probabilmente come atto di purificazione o di accrescimento dell'umiltà; 2) per le NOSTRE COLPE: andare dai maghi, farsi leggere le carte, fare sedute spiritiche, vere o false che siano, costituiscono l'anticamera dell'occultismo, aprono la porta alla superstizione e quindi a Satana; 3) per un MALEFICIO fatto da terzi: se la persona "colpita" è in grazia di Dio, il maleficio trova uno schermo e rimbalza su chi lo ha commissionato; se la persona è lontana da Dio, il maleficio ha potere di colpirla. Dobbiamo difenderci perché il Demonio è bravo nell'insinuarsi ovunque e bisogna rivolgersi a chi di dovere, ossia i preti cattolici incaricati dai vescovi di esercitare il ministero di esorcista. Non dobbiamo avere paura perché Dio è Dio. Le altre, compreso Satana, sono solo creature. Il Demonio è un poveretto senza Dio e per di più terribilmente cattivo. È una larva che tuttavia ci vuole impressionare. Non diamogli la possibilità di "conquistarci": conduciamo una vita buona, andiamo alla Messa, facciamo la Comunione, preghiamo. Se Dio è con noi, di cosa aver paura? Rispondendo a una domanda del pubblico, don Claudio ha consigliato questo ai genitori che temono per i loro figli, visto il mondo che li circonda: stare attenti allo "schermo", inteso come televisione e internet. Non devono essere a loro disposizione in camera da letto. I genitori inoltre devono "guardare un pezzetto" di ciò che i bambini vedono alla TV o cercano in rete. È fortemente diseducativo che i ragazzi delle scuole elementari, medie o dei primi anni delle superiori, si chiudano in camera e, senza alcun controllo, guardino la televisione o navighino su internet. Gli adulti non possono permettere che potenti strumenti siano a libera disposizione di chi non ha ancora la maturità per difendersi; hanno il dovere di conoscere i loro figli e le loro abitudini, a costo di risultare "antipatici e impiccioni". Ma, si sa, i cristiani risultano scomodi e contro-corrente, ma proprio in questo sta la loro forza, anche contro il Maligno.
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