LA MASSONERIA E' UN NEMICO DELLA CHIESA
Prefazione di Mons. Luigi Negri a ''I Papi e la massoneria''
di Luigi Negri
Carissima Angela, sono molto lieto di introdurre questa tua ultima, così significativa e utile fatica. Il libro che ci offri è una rilettura estremamente intelligente e documentata del magistero dei papi negli ultimi secoli sul problema, quanto mai annoso e attuale, della massoneria e della sua azione disgregativa della Chiesa e della cristianità. Hai documentato con molta precisione e molto equilibrio la sequenza d'interventi che i sommi pontefici, negli ultimi due secoli e mezzo hanno fatto, tenendo costantemente il passo con l'accrescersi, nella vita della cultura e della società, del progetto massonico e dei tentativi di partecipare in maniera egemonica alle grandi rivoluzioni laiciste, cominciando da quella francese e concludendo, ormai è una cosa sufficientemente chiara, con la rivoluzione del 1917 in Russia. La cosa che mi ha colpito in questo abbondante magistero, che hai raccolto con puntualità rigorosa, è la profondità della lettura che i papi hanno fatto della vicenda massonica e nei suoi fondamenti ultimi: antropologici, metafisici, culturali, etici. È stata una lettura che ha seguito, passo a passo, l'evolversi della massoneria andando fino in fondo ai presupposti, molte volte anticipando gli esiti che, sul piano della vita della società e del rapporto con la Chiesa si sono poi, di fatto, realizzati. Quindi, la prima gratitudine è per questa rilettura sapiente, intelligente, informata che ci mette in condizione di vedere come (con perfetta coerenza e secondo una logica della continuità, quella che Papa Benedetto XVI chiama l'ermeneutica della evoluzione) la Chiesa non abbia ceduto, neanche un momento, a nessuna tentazione concordistica o irenistica . La massoneria è un nemico della Chiesa; nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della Chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione a esse di una cultura e di una società sostanzialmente ateistiche , anche quando si fa riferimento all'architetto dell'universo. Ma è fuori discussione che si tratta di un riferimento a un valore pensato e concepito all'interno di una mentalità razionalistica e illuministica. Ho discusso molte volte su questa vicenda del rapporto fra Chiesa e modernità. Il tuo libro mi conferma nella tesi fondamentale che non è la Chiesa a essere antimoderna, ma che è la modernità a essere antiecclesiale. La modernità è antiecclesiale, e il punto di attacco massimo all'ecclesialità è proprio rappresentato dalla massoneria che, in quanto elemento segretamente connotato e dinamicamente lanciato alla creazione di una civiltà alternativa a quella che nasce dalla fede, rappresenta, a mio modo di vedere, l'elemento radicale della modernità. Nella massoneria la modernità esprime il massimo di chiarezza e d'identità e, secondo me, raccoglie anche il massimo di impatto culturale e sociale. Quindi, questa tua è un'opera preziosa che dà una conferma, approfondisce, allarga la grande vicenda della Chiesa di fronte al progetto laicistico moderno, contemporaneo. Offre un contrappunto molto singolare alla Dottrina sociale della Chiesa, nel senso che questo magistero contro la massoneria, in qualche modo, è gia indicatore di tematiche fondamentali che poi la Dottrina sociale della Chiesa affronterà e dispiegherà lungo tutte le articolazioni che il progetto laicistico assumerà, nel corso della fase moderna e contemporanea. Una seconda osservazione mi è venuta leggendo questo testo: la massoneria ha trovato la sua forza certamente nella segretezza, nella capacità di individuare e assimilare a sé leadership di uomini incondizionatamente obbedienti alle sue direttive, nonché nell'abilità che ha avuto di influire su strati sempre più larghi della cultura e dei vertici della vita civile e istituzionale. Cioè, la massoneria ha rappresentato strategicamente un punto di attacco, non soltanto ai princìpi, ma anche alla mentalità di coloro che astrattamente avrebbero dovuto ergersi a baluardo di questi princìpi tradizionali e che, invece, sono diventati totalmente funzionali al fenomeno erosivo della tradizione e rivoluzionario nei confronti di essa. E anche questa è una intuizione che sostiene il magistero dei papi sulla massoneria: i papi sono concordi nell'indicare, anche con diverse angolature, che la massoneria sta conquistando, lentamente ma inesorabilmente, anche coloro che avrebbero dovuto difendere tutta la ricchezza, la verità e la bellezza della posizione tradizionale.
Anche sotto questo aspetto la storiografia è arricchita dal tuo lavoro perché è indubbio che, non solo la massoneria ha conquistato le avanguardie rivoluzionarie in Europa e nel mondo ma che, soprattutto, ha fortemente condizionato i regimi che, scaturiti da queste rivoluzioni di carattere massonico-liberali, sarebbero sfociati nei grandi sistemi totalitari . Esiste certamente una presenza molto grave e inquietante, ormai largamente documentata, di tanti affiliati massoni all'interno dei grandi sistemi totalitari e con responsabilità di primo piano. Dunque, grazie per questo libro, perché è prezioso e fa giustizia di tutta una vulgata diffusa ad arte, anche da certe personalità ecclesiastiche, sul cambiamento della posizione della Chiesa nei confronti della massoneria e di quanti sostengono, addirittura (come mi è accaduto di sentire di persona per bocca di un altissimo rappresentante della ecclesiasticità italiana), che sarebbe auspicabile una collaborazione tra la Chiesa e la massoneria poiché, in fondo, hanno un campo comune, quello della beneficenza, delle iniziative solidaristiche che sono, evidentemente, perseguite con connotazioni diverse per confluire in unico progetto: il benessere dell'umanità. Queste sono affermazioni che non hanno nessun fondamento, e questo tuo studio lo dimostra. Certamente le tue pagine non consentono più a nessuno che voglia affrontare seriamente la questione Chiesa-massoneria di fermarsi a questa superficialità che, se è intollerabile per tutti, è ancora più intollerabile per i rappresentanti della ecclesiasticità. Auguro a questo libro una fortuna anche superiore a quella che hanno avuto i tuoi saggi sul Risorgimento (che pure sono stati libri fondamentali), poiché io credo copra un vuoto che fino adesso era assolutamente evidente, e soprattutto ci offra elementi per una critica sana e intelligente. Ti saluto affezionatamente.
† Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro
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